Sweet Sixteen (Italian Edition) by Valentina Ferraro

autore:Valentina Ferraro [Ferraro, Valentina]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-01-22T23:00:00+00:00

Fa un caldo pazzesco oggi, viene voglia di strapparsi la pelle di dosso. L’oceano è calmo e la spiaggia, gremita di gente. Si respira olio di cocco e salsedine.

Mi guardo intorno; il ristorante al quale ha accennato Travis è poco più avanti, così decido di andargli incontro. Lo riconosco subito, è seduto a uno dei tavolini della terrazza sopraelevata del locale, che affaccia sul lungomare. Sta parlando con qualcuno e si gratta la nuca, imbarazzato. Non vedo chi c’è davanti a lui, una grossa pianta mi blocca la visuale. Mi avvicino di un altro paio di passi e mi fermo di colpo.

Cazzo!

Anche se è di spalle, anche se la maledetta pianta la nasconde quasi del tutto, non ho dubbi che, seduta davanti a Travis, ci sia Rylee. In un ristorante piuttosto costoso di Monarch Bay. E lui adesso sta ridendo.

I piedi camminano da soli, ma mi costringo a fermarmi a qualche metro da loro per non essere visto. Non sento quello che si dicono. Lei ha una forchetta in mano, lui ha poggiato entrambi i gomiti sul tavolo e la guarda come se volesse mangiarla.

La fitta allo stomaco arriva senza preavviso, mi piega in avanti. Cosa cazzo ci fa Rylee Winters a pranzo con Travis Whitlock? Mi sembra di impazzire quando lo vedo allungare una mano e prendere la sua. Poi la ritira alla velocità della luce e, un battito di ciglia dopo, una donna sui quarant’anni si ferma proprio davanti a loro. Ha un viso familiare, ma è dal modo in cui solleva le sopracciglia e corruccia le labbra che la riconosco: è la mamma di Rylee.

Travis si alza in piedi di scatto, lo stronzo si presenta e la donna prende il suo posto al tavolo. Io continuo a non respirare. Continuo a non riuscire a vedere Rylee in faccia, ma Travis che si piega in avanti e le bacia quella che spero sia una guancia lo vedo eccome. E, soprattutto, continuo a non capire cosa diavolo stia succedendo. So solo che mi tremano le mani e che quando, pochi secondi dopo esce dal ristorante e me lo ritrovo davanti, a qualche passo dalla porta a vetri dell’ingresso, devo infilarle nelle tasche per non mollargli un pugno sul naso.

«Ehi», mi saluta di buon umore. «Che fine avevi fatto?».

«Problemi con mia madre». La voce esce carica di rabbia e lui sposta lo sguardo da un’altra parte.

«Andiamo da Brad? Ormai avrà quasi finito con quel tatuaggio di merda».

Mi supera, ma io non ce la faccio a far finta di niente.

«Con chi eri?», chiedo voltandomi al rallentatore.

Travis inclina appena la testa di lato. «Quando?».

«Adesso». Indico il ristorante dietro di me con il mento. «Con chi eri?».

«Da solo, visto che sei in ritardo di un’ora e mezza. Che ti prende? Sei strano».

«Te l’ho detto: problemi con mia madre. Mi mette di cattivo umore. Quindi?».

«Quindi, cosa?».

Faccio un passo in avanti e lui allarga le spalle. «Avevamo un accordo, io e te». Un tizio in bicicletta ci schiva all’ultimo, interrompe il contatto visivo fra me e Travis.

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